08/02/15
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Italiani alla ricerca di Tiahauanaco città misteriosa perduta sulle Ande
Il team di studiosi ha scoperto una serie di tunnel sotterranei nella piramide di Akapana La civilità preincaica, molto sviluppata, scomparve all'improvviso intorno al 1100

Evo Morales scelse questo posto per farsi incoronare capo spirituale degli indigeni
di MARCO GRASSO
 
LA PAZ (Bolivia) - La chiamano la "montagna sacra" di Tiahuanaco. La piramide di Akapana, 16 metri di altezza, più 200 di lunghezza, si trova a 4mila metri di altezza nell'ovest della Bolivia, a circa 70 km da La Paz. Qui si celano i misteri di una civiltà preincaica vecchia di migliaia di anni. La sua importanza, non solo archeologica, è dimostrata dal gesto del primo presidente indio Evo Morales, che alla vigilia della sua insediazione, entrò nella costruzione a piedi nudi e ricevette da un sacerdote Tiahuanaco (o Tiwanacu) lo scettro di capo spirituale e politico di tutte le comunità indigene del Paese. In questo luogo magico, un'equipe di "Indiana Jones" italiani ha aperto un tunnel che porta direttamente alle origini della civiltà. Una spedizione che è valsa ai ricercatori anche la celebrità sulle emittenti locali.

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http://www.repubbli ca.it/2006/ 05/gallerie/ scienzaetecnolog ia/archeologi- akapana-bolivia/ archeologi- akapana-bolivia. html

La spedizione. Il team dell'associazione Akakor Geographical Exploring, composto dall'archeologo subacqueo Lorenzo Epis, la geologa brasiliana Soraya Ayub, gli speleologi italiani Alessandro Anghileri e Paolo Costa e l'archeologo boliviano Edurado Pareja, ha portato alla luce una serie di gallerie sotterranee che collegano la piramide di Akakana. Gli studiosi sono entrati attraverso un cunicolo molto stretto alla base del lato nord e hanno proseguito fino a incontrare una biforcazione che prova l'esistenza dei collegamenti. Già nel 1877 due esploratori boliviani entrarono da quel tunnel, ma una volta arrivati al bivio, non proseguirono per paura di non riuscire più a trovare l'uscita.

Gli scavi della "montagna sacra". "La spedizione, che fa parte di un progetto più ampio di scavi iniziato tre anni fa, finalizzato a riportare alla luce le parti coperte della struttura, è stata un vero successo - racconta Ayub, specializzata nell'esplorazione di grotte - Abbiamo trovato questi cunicoli l'anno scorso". Gli studiosi, che torneranno sul sito a gennaio, e vi erano già stati diverse volte, stanno cercando di capire per cosa fossero usati. "Le due ipotesi più accreditate - spiega ancora Ayub - sono che servissero ai sacerdoti per scomparire in certi momenti delle cerimonie, una sorta di "effetto speciale", oppure come uscite di emergenza in caso di pericolo. Un'altra idea, ancora da verificare, è che potessero portare ad altre stanze dove si tenevano riti interni o dove venivano nascosti tesori".

Una civiltà misteriosa. La cultura di Tiwanaku si sviluppò, secondo alcune stime, a partire dall'anno 1.600 a.C., mentre altre ritengono di potere datare la sua nascita già a partire dal 2.000 a.C.. Per il padre dell'archeologia boliviana, Arthur Posnansky, che ha studiato per 30 anni la cultura di Tihauanaco, quest'ultima esisteva già nel 10.000 a.C. "Di certo - afferma Ayub - c'è che quando gli Incas arrivarono il tempio era già in rovina". Anche le cronache dei conquistatori spagnoli nel XVI secolo, parlano di una città disabitata. Sulle cause del collasso di questa civilità molto sviluppata, avvenuta intorno al 1100 d.C., ci sono varie ipotesi: l'invasione di popolazioni dal sud, una catastrofe ecologica o la perdita di fede nella religione predominante.

(9 settembre 2008)
 
http://www.repubbli ca.it/2008/ 09/sezioni/ scienza_e_ tecnologia/ bolivia-archeolo gi-akapana/ bolivia-archeolo gi-akapana/ bolivia-archeolo gi-akapana. html?ref= hpspr1




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